Dal 2035 stop ai veicoli a diesel e a benzina

La decisione coinvolge l’Europa intera: verranno prodotte solo vetture non inquinanti

La decisione

Dal primo gennaio 2035 gli stabilimenti automobilistici europei non potranno più produrre veicoli inquinanti di nuova immatricolazione (alimentati a diesel o a benzina), prediligendo il motore elettrico e il motore termico.

La decisione è stata presa lo scorso 14 febbraio ed è stata confermata ed estesa in tutto il territorio europeo.

Ciò non comporta un divieto di circolazione per i veicoli a diesel e a benzina: potranno infatti circolare su strada, l’unico divieto sarà quello di produrre qualsiasi tipologia di veicolo inquinante al fine di tutelare per quanto possibile l’ambiente.

Obiettivi

Gli obiettivi prefissati in questa riforma sono molteplici, in particolar modo si provvederà a diminuire l’inquinamento atmosferico derivante dai veicoli a diesel e a benzina.

-Emissioni zero dal 2035

Il provvedimento prevede di ridurre completamente le emissioni di CO2 derivanti da auto e furgoni nuovi.

Quindi non potranno più essere immatricolati i veicoli leggeri con motore a combustione, alimentati a benzina e diesel.

-Monitoraggio

Entro il 2035 Bruxelles presenterà un metodo per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di CO2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato continentale.

La Commissione Europea si è impegnata a pubblicare ogni due anni una relazione per evidenziare i progressi compiuti nell’ambito della mobilità a zero emissioni.

Nel 2026 sarà valutata anche la possibilità di mantenere motori ibridi o che utilizzano gli eco carburanti (e-fuels).

-Deroga Motor Valley

I produttori con una produzione inferiore a diecimila auto o a ventiduemila furgoni l’anno avranno la possibilità di continuare a vendere i loro veicoli con i tradizionali motori termici fino al termine del 2035: in questo modo sarà dato loro un anno in più per adeguarsi al nuovo provvedimento.

È una deroga importante per l’Italia perché tutela le case delle auto di lusso della Motor Valley, come Ferrari, Maserati e Lamborghini.

Per chi invece produce meno di mille veicoli l’anno è prevista un’esenzione totale dalle nuove disposizioni UE.

-Escluso l’usato

Il nuovo provvedimento vede escluso l’usato che nel 2035 non vedrà alcuna restrizione. La vendita di auto usate e alimentate a diesel o a benzina potrà continuare: lo stop è infatti rivolto esclusivamente alla vendita dei veicoli nuovi.

-Incentivi

Verrà riadattato il Bonus Zlev, precedentemente concesso alle case automobilistiche per incentivarle a vendere auto a zero e basse emissioni.

Si prevede che tutte le case automobilistiche, tranne Ford e Toyota, riceveranno il bonus completo dal 2025 al 2030, anno in cui sarà eliminato il Bonus Zlev.

Infatti se anni fa era stato pensato per incentivare la vendita di auto a zero emissioni, in un mercato in cui i veicoli elettrici avranno il totale predominio, risulterebbe fortemente inadeguato.

Per salvaguardare l’integrità del regolamento sulla CO2 delle auto, è necessario rimuovere il Bonus Zlev non appena il mercato dei veicoli elettrici a livello dell’UE raggiunge il 25% e non oltre il 2030, lasciando gli obiettivi di CO2 come meccanismo centrale per guidare elettrificazione.

-Target intermedi

Entro il 2030 i costruttori dovranno ridurre del 55% le emissioni delle nuove auto immesse sul mercato e del 50% quelle dei nuovi veicoli commerciali.

Opinioni in Italia

In Italia le opinioni concernenti questo provvedimento sono tutt’altro che positive.

La scelta in questione preoccupa la penisola e i suoi imprenditori poiché le industrie non sono predisposte a tale conversione, infatti il cambio di fabbricazione comporterebbe non solo un consumo molto elevato di materie complesse ma anche un costo elevato per la costruzione di tali veicoli.

La normativa è estesa a tutto il territorio europeo, valida dunque senza poter modificare l’intervento. Molti partiti si sono schierati contro questa posizione, ritenendola una decisione inattendibile: altresì vi sono molteplici punti di vista a favore della nuova normativa, volta a ridurre l’inquinamento atmosferico e ambientale.

Considerazioni nei paesi esteri

Nei paesi esteri l’onda di pensiero è totalmente diversa rispetto alle opinioni italiane.

Rispetto alla penisola, gli stati esteri sono da decenni molto più sviluppati in tutti gli ambiti, incluso il settore produttivo e meccanico. I costi sono molto più abbordabili, le materie per la costruzione dei veicoli sono facilmente reperibili ed è efficace la costruzione in ambito manifatturiero.

L’incentivazione di questa normativa favorisce una netta diminuzione del consumo di carburante e soprattutto la diminuzione dell’inquinamento atmosferico, in paesi dove la tutela dell’ambiente è di fondamentale importanza ed è inclusa tra i primi obiettivi dei prossimi decenni.

Sonia Cipriano 4R

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